“La leadership consiste nel saper creare un mondo al quale tutte le persone desiderino appartenere.” Gilles Pajou
Inizio così questo articolo, con una citazione che mi appartiene da ormai molto tempo.
Per tutti gli anni in cui mi sono ritrovata a condurre persone, ho imparato a basarmi su questo concetto: creare un clima lavorativo in cui le persone si sentissero coinvolte, volevo che le persone capissero quanto il loro contributo fosse importante ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali.
E’ una strategia che utilizzo molto spesso per 2 motivi:
1. sono consapevole del fatto che non so tutto, dunque sicuramente tu sai una cosa che io non so;
2. la mia visione è diversa dalla tua, se mi sforzo di entrare nel tuo mondo e tu ti sofrzi di entrare nel mio, avremo due visioni diverse, dalle quali ne può nascere una comune che racchiuda il meglio di entrambe.
Visto? Facile.
In realtà non lo è, o almeno per me non lo è stato e questo perché pensavo che la mia idea fosse sempre quella vincente, perché ero convinta che coinvolgere tutti quanti fosse un processo lungo e laborioso e perché dai su, la mia era davvero sempre l’idea vincente!!
Mi fa un po’ male ammetterlo ma facevo parte di quella categoria di persone che ha una “visione a tunnel”, ovvero viaggiavo con il para-occhi, seguivo la mia idea con l’acceleratore premuto e niente altro contava, nemmeno la segnaletica.
Naturalmente mi sono schiantata, sì proprio così, uno schianto a 100 km all’ora e senza aver premuto il freno nemmeno per un secondo: mi sono ammaccata, ho rimesso insieme i pezzi e mi sono detta: “è ora di cambiare strategia”.
Ho lavorato sulle mie convinzioni, ho studiato, ho approfondito e ho finalmente trovato il mio stile di leadership: uno stile di leadership consapevole.
Ho capito che non sono invincibile, ho imparato ad ascoltare, ho imparato e mediare e ho imparato a gestire in modo efficace le persone che lavoravano con me e sapete una cosa?
E’ stato mille volte meglio di come facevo prima!
E lo sapete perché? Perché eravamo una squadra: una vera squadra, dove ognuno di noi portava il suo know-how e soprattutto dove ognuno di noi era libero di esprimere la sua opinione, senza il timore di essere giudicato: ogni idea era fonte di ispirazione e ogni contributo era importantissimo, mi sentivo meno sola e mi sentivo più forte.
Nel mio immaginario pensavo che, condividendo "il potere" con il Team, avrei perso di credibilità e soprattutto ero convinta che avrei perso il mio status di Leader.
Nulla di più sbagliato, trasformare l'"io faccio" in "noi facciamo" è stato il passo decisivo per ottenere risultati concreti: remavamo tutti insieme nella stessa direzione e soprattutto avevamo in chiaro quale era la meta da raggiungere.
Nessuno vi sta dicendo che sia facile, vorrei però che vi rendiate conto che non è impossibile: si può fare! E quando capirete come relazionarvi con ogni singola persona del vostro Team, avrete vinto!
Ogni singolo membro della squadra ha un potenziale, coglietelo!
Ho iniziato a scrivere questo articolo con l’intenzione di riportarvi alcune teorie interessanti inerenti la leadership consapevole, poi i ricordi hanno preso il sopravvento e ho voluto condividere con voi un pezzetto del mio percorso lavorativo: desidero che sappiate che potete sempre scegliere di cambiare atteggiamento, ampliate la vostra visione e valutate tutte le possibilità che avete a disposizione e soprattutto cari Leader, siate come un faro per le imbarcazioni: siate un punto di riferimento e una guida per la vostra squadra.
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